One of the dichotomy
in my person is being Italian and having a controversial relationship with
seaside spots. I know it sounds a bit like a stereotype and a cliché, but if
you are Italian or live in Italy, you perfectly know that, when summer holiday
approaches, people ask you the usual question “where at the seaside are you
going exactly?” instead of “where are you going to spend your vacation?”.
Because in summer going to the seaside is a must, no other choice is taken in
consideration. This attitude is so deep-rooted that when I answer “well, I am
actually going to Berlin”, the possible reactions are usually the following:
“Oh, do they
have sea too up there?”
Or
“Oh, ok, you
have family there, haven’t you?”.
Once and for
all: the answer to both questions is no.
I do not blame
anybody for this behavior, it’s a sort of tradition and traditions are hard to
be changed and maybe they shouldn’t at all. By the way, my friends do have this
idea that I hate the sea. What I usually say is that it’s not me who hate it,
but it is the sea itself which hates me. Being as white and pale as a ghost, I
have considerable skin issues when it comes to laying in the sun and sea salt
water plus wind make it worse. Like almost everybody else in this world, I do
not like physical pain and even less I like people asking me what kind of
disease I suffer from (aaaarrrghhh!!!).
Furthermore, in
my early twenties I fell in love with Germany, where I feel at home and my fair
skin is nobody’s business except mine. Sum up all this situations and you will
easily understand why I do not spend my summer on the beach.
Last weekend my
husband’s band (check them out! Klangstein, Rammstein's cover band) played in San Bartolomeo al Mare, a
small town in Liguria, on the coast of the Tyrrhenian sea, and we took the
chance of enjoying a weekend out, a little vacation.
The place was
really lovely. Vegetation is luxuriant there, citrus trees, aloe plants and
wisterias were everywhere, spreading sweet perfumes. We had a little balcony in
our hotel room, from which we had a wide view both over the low hills and the
sea. I spent several hours sitting there, just enjoying open air, the blue sky
above, seagulls (not Steven… :D ) flying over my head and silence.
Then we headed
to the beach. Wow. That was my actual idea of beach life! No one was around. It
was still chilly, so we had our jackets on. The atmosphere was so peaceful and
sun harmless. In April, at 18 C°, you are not really supposed to bathe, but I
couldn’t care the least: I rolled up my trousers and entered in the water up to
my knees. It wasn’t that cold after all!
Dear sea, we’d
better keep our relationship for us only and meet privately, when other people
are away and sun too weak to interfere. Winter-spring should suit, do you agree?
Done!
Love
Mary
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Una
delle dicotomie della mia persona sta nell’essere italiana e avere un rapporto
conflittuale con il mare. Lo so che suona un po’ come uno stereotipo e un
cliché ma, se siete italiani o vivete in Italia, sapete bene che, quando si
avvicinano le vacanze estive, la domanda più frequente è “Dove andrai al mare?”,
invece di “Dove andrai in vacanza?”. Perché d’estate s’ha da andare al mare,
non c’è santo che tenga. Questa convinzione è talmente radicata che, quando
rispondo “beh, in realtà andrò a Berlino”, le possibili reazioni sono sempre
queste due:
“Ah,
ma a Berlino c’è il mare?”
Oppure
“Ah
ok, hai familiari là, vero?”
Una
volta per tutte, la risposta ad entrambe le domande è: no.
Non
biasimo nessuno per questo comportamento, è una sorta di italica tradizione e
le tradizioni sono difficili da modificare, o forse non bisognerebbe proprio farlo. In
ogni caso, tra i miei amici è diffusa l’idea che io non ami il mare. Quello che
dico solitamente è che non sono io ad odiarlo, è lui che odia me. Essendo
bianca e pallida come un fantasma, ho serie difficoltà con la pelle quando si
tratta di esporsi al sole e il vento e la salsedine non fanno che peggiorare la situazione.
Come la maggior parte delle persone a questo mondo, non mi piace la sofferenza
fisica e ancora meno mi piace sentirmi chiedere di quale malattia soffra (grrrrrrrrr!)!
Inoltre
intorno ai vent’anni mi sono innamorata della Germania, dove mi sento a casa e
la mia pelle pallida è solo affar mio. Sommate tutte queste condizioni e
comprenderete perché non trascorra l’estate in spiaggia.
Lo
scorso weekend il gruppo di mio marito (i Klangstein: andateli a sentire!) ha
suonato a San Bartolomeo al Mare, in Liguria e ne abbiamo approfittato per fare
una mini-vacanzina.
Il
paese é davvero carino. La vegetazione è rigogliosa, ci sono alberi di
agrumi, piante di aloe e di glicine ovunque, emanano nell’aria un profumo
fantastico. La nostra stanza in hotel aveva un terrazzino, con vista sia sulle
collinette circostanti, sia sul mare. Ho passato diverse ore seduta la fuori,
godendomi l’aria aperta, il cielo azzurro, i gabbiani che volavano sopra la mia
testa e il silenzio.
E
poi siamo andati in spiaggia. Wow. Quella era la vita da spiaggia che intendo
io! Non c’era nessuno. Faceva ancora fresco, quindi avevamo ancora i giubbotti.
L’atmosfera era molto tranquilla e il sole innocuo.
In
Aprile, a 18 gradi, non è realmente previsto fare il bagno, ma poco mi
interessava: mi sono arrotolata i pantaloni e sono entrata in acqua fino al
ginocchio. Dopotutto non era poi così fredda!
Caro
mare, io penso che dovremmo tenere la nostra relazione per noi, incontrarci in
privato, lontano da sguardi indiscreti, quando il sole è ancora debole.
Inverno-primavera dovrebbe andare bene, d’accordo? Andata!
Ciao
Mary