(English text follows)
Ciao!
Oggi
vorrei parlarvi di un argomento in cui penso vi riconoscerete, a chi non è mai
capitato di sentirsi dire da un amico “Ti ho fatto una cassetta”?
Erano
gli anni ’90-’00, il passaggio al digitale era in atto, ma non era ancora arrivato
a tutti, e scambiarsi la musica su nastro portava l’amicizia ad un livello
superiore.
Mi
riferisco in particolare alle compilation che creavamo ad hoc. Era un modo per
comunicare qualcosa al di là delle parole. Spesso facevamo una cassetta ad un
amico/a per renderlo più partecipe del nostro stato d’animo, il messaggio
intrinseco era: “sto vivendo questo e passo le giornate ascoltando queste
canzoni, voglio condividerlo con te, perché tu possa capire come mi sento”. Oppure
c’era l’empatia vista dal lato opposto: era l’amico a percepire in noi un
particolare stato, che poteva essere gioia, tristezza o preoccupazione ecc …,
per cui era lui a farci una cassettina con i brani che riteneva potessero
interpretare o consolare i nostri pensieri: era una rassicurazione del fatto
che aveva capito cosa ci stesse accadendo e che, per qualsiasi cosa, lui/lei ci
sarebbe stato.
I
casi, pero, non si esauriscono qui e vorrei citarne ancora due. Molte volte ci
si scambiava una cassettina con una track list di canzoni per ricordare un
periodo o un’esperienza trascorsi insieme ed indelebili, quasi la colonna
sonora di un pezzo di vita (quanti pianti e/o quante cantate ci siamo fatti ascoltando queste
compilation???). Infine una delle situazioni più gioiose: quando qualcuno che
stavamo iniziando a conoscere meglio ci faceva una cassetta con i suoi
gruppi/brani preferiti, con cui noi fino a quel momento non avevamo
familiarità. Era un invito a tenersi pronti: al prossimo concerto saremmo
andati insieme. E ditemi che questo non è un salto di livello dalla conoscenza
all’amicizia?!
Non
parliamo poi del processo creativo di tale cassettina! Produttori, case
discografiche e studi di registrazione facevano un baffo alla nostra inventiva.
La fonte non era quasi mai unica: prendo quel pezzo dal tal cd, l’altro ce l’ho
su un vecchio nastro, questa canzone la registro da un programma radiofonico (e
provate a stare ore ad ascoltare la radio pronti a fare lo scatto felino sul
tasto “Rec”!). L’impresa più rocambolesca che ricordo di aver compiuto personalmente
risale ai tempi in cui non avevo ancora un masterizzatore, ma avevo dei brani
sul pc. Ho piazzato il mio stereo a cassette portatile di fronte alle casse del
computer, ho fatto partire la canzone in digitale e l’ho registrata su nastro con
il microfono. Dolby surround, home theatre… macché! Ovviamente non si sentiva
quasi nulla, ma l’amica destinataria del mio regalo l’ha apprezzato.
Non
finisce qui.
Il
“packaging” era anche fondamentale. Ci armavamo di penne e pennarelli colorati
per scrivere titoli e fare eventuali decori, la dedica nella parte interna era
immancabile. I nomi di tali compilation erano estremamente fantasiosi perché,
ovviamente, di nostra ideazione e a tema.
Io
ho scaffali pieni di queste cassette, non ne ho buttata nessuna. Ogni tanto le
riascolto dal mio ormai mediocre mangianastri e mi fanno rivivere tantissimi
ricordi.
Colgo
l’occasione per ringraziare, ancora una volta, chiunque mi abbia fatto una
cassetta, spesso aprendomi nuovi mondi!
A presto!
Mary
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Hi everybody!
Today I’d like
to deal with something which was quite popular when I was younger, let’s say in
the years 90s and 2000s and I would like to know if it was so typical also
outside of Italy and if it happened in the same way. I’m talking about the home
made compilations we used to exchange with friends, recorded on music
cassettes.
Those were the
years in which digital support was diffusing more and more, but it still didn’t
reach everybody, and exchanging music on tape was the step which brought
friendship to a higher level.
I refer to those
compilations we created ad hoc. It was a way to communicate beyond what words
could do. Very often we made a cassette for a friend so that he/she could get
more involved in our current mood, the underlying message was: “I’m living this
and I spend my days listening to these songs, I’d like to share them with you,
thus you can understand how I feel”. Or there could be empathy coming from the
opposite direction too: it was our friend who perceived a particular state of
mind in us, which could be joy, sadness, worry and so on…, so it was he/she who
made a cassette for us with all songs which could interpret or comfort our
thoughts: it felt reassuring to know that he/she had understood what was
happening to us and that this person would have been there in case of need.
There were
further situations and I would like to tell about other two. Many times we gave
a friend a cassette with a track list which was meant to remind a period or an
experience we spent together and that became unforgettable, a sort of sound
track of a piece of life (how many times we did cry or sing loud listening to
these compilations???). Last, but not the least, one of the most cheerful
cases: when someone we were starting to get to know better recorded for us a
cassette with his/her favorite bands and songs, which we were not familiar with
up to that moment. It was a clear invitation to get ready: we would have attended
next concert together. Is this not filling the gap between acquaintance and
friendship?!
The creative process
itself was challenging. Producers, labels, recording studios were nothing
compared to our inventiveness! The source was rarely only one: we took a song
from a CD, another track was on an old tape, that other song was to be recorded
from radio programs (just try spending hours listening to radio, ready to jump
on the “rec” button!).
I proudly
remember my most remarkable accomplishment, dating back to the time in which I
did not have any CD burner, but I already had songs in my computer. I had put
my cassette recorder in front of the computer speakers, I played the songs in
digital and recorded it through the stereo microphone. Dolby surround, home
theatre… those strangers! Obviously you could hardly hear that song, but the
friend who received my gift deeply appreciated it.
“Packaging” was
also fundamental. We gathered pens of many different colors to write track
titles and make possible decorations. A short personal message in the inner
part was never missing. Names of such compilations were extremely imaginative,
as we invented them according to our mood.
I have shelves
full of these cassettes, I did not throw any of them away. From time to time I
listen to them through my poor quality player (technology went on for a reason…)
and suddenly many memories come to my mind.
I would like to
thank once more all friends who made a cassette for me, thus bringing me in new
worlds!
See you soon!
Mary
ç_ç nessuno mi ha mai fatto una cassetta o un cd ç_ç ma nemmeno io ne ho mai fatte per altri, sarà per questo?
RispondiEliminaMmm... non saprei, però potresti provare e vedere se si attiva la catena ^_^
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