giovedì 14 maggio 2015

"Ti ho fatto una cassetta" / "A music cassette for you my friend"



(English text  follows)

Ciao!

Oggi vorrei parlarvi di un argomento in cui penso vi riconoscerete, a chi non è mai capitato di sentirsi dire da un amico “Ti ho fatto una cassetta”?
Erano gli anni ’90-’00, il passaggio al digitale era in atto, ma non era ancora arrivato a tutti, e scambiarsi la musica su nastro portava l’amicizia ad un livello superiore.

Mi riferisco in particolare alle compilation che creavamo ad hoc. Era un modo per comunicare qualcosa al di là delle parole. Spesso facevamo una cassetta ad un amico/a per renderlo più partecipe del nostro stato d’animo, il messaggio intrinseco era: “sto vivendo questo e passo le giornate ascoltando queste canzoni, voglio condividerlo con te, perché tu possa capire come mi sento”. Oppure c’era l’empatia vista dal lato opposto: era l’amico a percepire in noi un particolare stato, che poteva essere gioia, tristezza o preoccupazione ecc …, per cui era lui a farci una cassettina con i brani che riteneva potessero interpretare o consolare i nostri pensieri: era una rassicurazione del fatto che aveva capito cosa ci stesse accadendo e che, per qualsiasi cosa, lui/lei ci sarebbe stato.



I casi, pero, non si esauriscono qui e vorrei citarne ancora due. Molte volte ci si scambiava una cassettina con una track list di canzoni per ricordare un periodo o un’esperienza trascorsi insieme ed indelebili, quasi la colonna sonora di un pezzo di vita (quanti pianti e/o quante cantate ci siamo fatti ascoltando queste compilation???). Infine una delle situazioni più gioiose: quando qualcuno che stavamo iniziando a conoscere meglio ci faceva una cassetta con i suoi gruppi/brani preferiti, con cui noi fino a quel momento non avevamo familiarità. Era un invito a tenersi pronti: al prossimo concerto saremmo andati insieme. E ditemi che questo non è un salto di livello dalla conoscenza all’amicizia?!

Non parliamo poi del processo creativo di tale cassettina! Produttori, case discografiche e studi di registrazione facevano un baffo alla nostra inventiva. La fonte non era quasi mai unica: prendo quel pezzo dal tal cd, l’altro ce l’ho su un vecchio nastro, questa canzone la registro da un programma radiofonico (e provate a stare ore ad ascoltare la radio pronti a fare lo scatto felino sul tasto “Rec”!). L’impresa più rocambolesca che ricordo di aver compiuto personalmente risale ai tempi in cui non avevo ancora un masterizzatore, ma avevo dei brani sul pc. Ho piazzato il mio stereo a cassette portatile di fronte alle casse del computer, ho fatto partire la canzone in digitale e l’ho registrata su nastro con il microfono. Dolby surround, home theatre… macché! Ovviamente non si sentiva quasi nulla, ma l’amica destinataria del mio regalo l’ha apprezzato.
Non finisce qui.
Il “packaging” era anche fondamentale. Ci armavamo di penne e pennarelli colorati per scrivere titoli e fare eventuali decori, la dedica nella parte interna era immancabile. I nomi di tali compilation erano estremamente fantasiosi perché, ovviamente, di nostra ideazione e a tema.



Io ho scaffali pieni di queste cassette, non ne ho buttata nessuna. Ogni tanto le riascolto dal mio ormai mediocre mangianastri e mi fanno rivivere tantissimi ricordi.

Colgo l’occasione per ringraziare, ancora una volta, chiunque mi abbia fatto una cassetta, spesso aprendomi nuovi mondi!

A presto!

Mary

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Hi everybody!

Today I’d like to deal with something which was quite popular when I was younger, let’s say in the years 90s and 2000s and I would like to know if it was so typical also outside of Italy and if it happened in the same way. I’m talking about the home made compilations we used to exchange with friends, recorded on music cassettes.
Those were the years in which digital support was diffusing more and more, but it still didn’t reach everybody, and exchanging music on tape was the step which brought friendship to a higher level.

I refer to those compilations we created ad hoc. It was a way to communicate beyond what words could do. Very often we made a cassette for a friend so that he/she could get more involved in our current mood, the underlying message was: “I’m living this and I spend my days listening to these songs, I’d like to share them with you, thus you can understand how I feel”. Or there could be empathy coming from the opposite direction too: it was our friend who perceived a particular state of mind in us, which could be joy, sadness, worry and so on…, so it was he/she who made a cassette for us with all songs which could interpret or comfort our thoughts: it felt reassuring to know that he/she had understood what was happening to us and that this person would have been there in case of need.

There were further situations and I would like to tell about other two. Many times we gave a friend a cassette with a track list which was meant to remind a period or an experience we spent together and that became unforgettable, a sort of sound track of a piece of life (how many times we did cry or sing loud listening to these compilations???). Last, but not the least, one of the most cheerful cases: when someone we were starting to get to know better recorded for us a cassette with his/her favorite bands and songs, which we were not familiar with up to that moment. It was a clear invitation to get ready: we would have attended next concert together. Is this not filling the gap between acquaintance and friendship?!

The creative process itself was challenging. Producers, labels, recording studios were nothing compared to our inventiveness! The source was rarely only one: we took a song from a CD, another track was on an old tape, that other song was to be recorded from radio programs (just try spending hours listening to radio, ready to jump on the “rec” button!).
I proudly remember my most remarkable accomplishment, dating back to the time in which I did not have any CD burner, but I already had songs in my computer. I had put my cassette recorder in front of the computer speakers, I played the songs in digital and recorded it through the stereo microphone. Dolby surround, home theatre… those strangers! Obviously you could hardly hear that song, but the friend who received my gift deeply appreciated it.
“Packaging” was also fundamental. We gathered pens of many different colors to write track titles and make possible decorations. A short personal message in the inner part was never missing. Names of such compilations were extremely imaginative, as we invented them according to our mood.

I have shelves full of these cassettes, I did not throw any of them away. From time to time I listen to them through my poor quality player (technology went on for a reason…) and suddenly many memories come to my mind.

I would like to thank once more all friends who made a cassette for me, thus bringing me in new worlds!

See you soon!

Mary

2 commenti:

  1. ç_ç nessuno mi ha mai fatto una cassetta o un cd ç_ç ma nemmeno io ne ho mai fatte per altri, sarà per questo?

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    1. Mmm... non saprei, però potresti provare e vedere se si attiva la catena ^_^

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